Un’Intervista a Jacopo Morini

Il 12 marzo scorso  in chiusura di Tempo  di Libri ho incontrato Jacopo Morini, da tempo Direttore Creativo all’ Armando Testa, la più importante agenzia pubblicitaria italiana.
Ne è nata una piacevole chiacchierata.

 

Buongiorno Dott. Morini, e grazie per aver accettato l’intervista. Da anni ormai si occupa di comunicazione, come è nato questo interesse?

Da piccolo amavo disegnare , poi a 16 anni mi hanno regalato una telecamera e ho cominciato a fare video, mettendoci dentro un po’ di creatività e una buona dose di humor. Con l’arrivo dei Social ho avuto la possibilità di mettere on line i miei video e da lì hanno cominciato a chiamarmi le tv per realizzare format, programmi e serie…subito dopo la nuova sfida è stata come usare le mie forme di creatività e intrattenimento per rendere i brand più vicini alle persone.

 Dal 2014 lei è Direttore Creativo di Armando Testa, cosa vuol dire ricoprire questo ruolo? Quali sono le sfide che deve affrontare ogni giorno?

Il presidente Marco Testa nel 2015 decise di cercare creativi fuori dagli schemi e soprattutto fuori dal classico mondo pubblicitario…ha conosciuto me e ha avuto il coraggio di farmi salire a bordo. Il ruolo di direttore creativo significava avere nuove responsabilità e un team da coordinare, tutto questo mi ha da subito appassionato e ho accettato la sfida. La mia sfida quotidiana da allora è quella di generare idee che siano innovative e fuori dagli schemi e…sperare di trovare brand coraggiosi che le trasformino nella loro campagna.

Armando Testa è la più grande agenzia pubblicitaria italiana dal 1946, siete tradizione e rinnovamento insieme, come l’avete reso possibile? Come riuscite a combinare vecchi e nuovi media in ogni settore?

L’ Armando Testa è un’agenzia fondata da un artista…un pittore e scultore geniale con una grande passione per tutto ciò che era nuovo…il nostro DNA è ancora quello e l’evoluzione dei media e della tecnologia è sempre una nuova opportunità per veicolare la nostra creatività. Investiamo molto in giovanissimi creativi e nuove figure con competenze tecnologiche e strategiche.

Nel video girato al suo ingresso nel gruppo affermò: ” Oggi chi fa pubblicità ha tutto quello che gli serve: ci sono i vecchi e i nuovi media però le regole secondo me non cambiano, bisogna sempre trovare il modo di emozionare le persone con un’idea; quindi dobbiamo parlare al cuore, al cervello e alla pancia della gente”. Dopo 4 anni è ancora così?

Per me è ancora così, per essere rilevanti dobbiamo regalare alle persone un’emozione…oggi più che mai siamo bombardati a 360 gradi da contenuti di ogni tipo, ma ci ricordiamo e condividiamo solo quelli che riescono a colpirci.

 La rete è senza dubbio una realtà fondamentale per la comunicazione- pubblicità ed è al suo culmine. Secondo lei vi sono ancora margini di espansione nel suo utilizzo?

Credo che la rete e la tecnologia non smetteranno mai di evolversi, probabilmente come già accade, aumenteranno sempre di più il nostro rapporto con i contenuti trasformandoli in “experience”.

 Il 12 marzo scorso era sul palco insieme alla squadra di TV Sorrisi e Canzoni e a tre pilastri della televisione italiana, ( Baudo, Scotti e Hunziker) per annunciare il ritorno del telegatto sul piccolo schermo. Come si rilancia un evento di tale importanza dopo un’assenza decennale?

È una sfida che abbiamo accettato con grande entusiasmo perché intorno a questa trasmissione c’è ancora un grande amore…è un po’ come il fuoco sotto la brace…basta soffiare e tutto si riaccenderà! Dopo 10 anni abbiamo un nuovo mondo digitale a disposizione per veicolare e potenziare un nuovo Telegatto, cercando di innovare senza tradire la qualità, i valori e le emozioni di questo evento unico nel suo genere.

Noi ci siamo incontrati a Tempo di libri. È nota a tutti la crisi dei lettori in Italia, secondo lei come può il mondo della pubblicità aiutare l’editoria a uscire da questa impasse?

La pubblicità da sola non basta per cambiare o contrastare una crisi culturale, ma senz’altro potrebbe provare a trasmettere in pochi secondi tutta l’emozione che può esserci dentro un libro e non limitarsi a dire “compratelo…nelle migliori librerie”.

Ringraziando ancora una volta Jacopo Morini della disponibilità chiedo  un vostro parere su come dovrebbe essere la pubblicità per invogliarvi a leggere un libro

La foto viene utilizzata su gentile concessione del dott Morini.

copyright 

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.