Ross Poldark, primo volume di una saga storica appassionante e avvincente firmata dal romanziere che ispirò Hitchcock.
Ross Poldark di Winston Graham edito dalla Sonzogno Editori (430 pp brossura 18.50€; 9.99€ l’ebook) segna il ritorno in Italia, questa volta in versione integrale, di una saga amata in tutto il mondo.
Siamo nella contea inglese della Cornovaglia in un arco di tempo compreso tra il 1783 e il dicembre 1787 come l’autore stesso ci indica all’inizio di ogni parte in cui la narrazione è suddivisa.
Nonostante questa vastità temporale la lettura procede scorrevole e senza intoppi per tutto il romanzo.
Molti i personaggi di questo libro: Ross Poldark ne è certamente il protagonista principale, attorno al quale ruota tutta la vicenda narrata.
Delmezia e gli altri non posso però essere definiti secondari, vista la cura con cui Graham, ne tratteggia non solo i volti, ma anche il carattere.
Tutti infatti sono degli individui con una propria volontà e delle peculiarità ben definite.
Anche questa volta la mia simpatia va a due comprimari: Zia Agata e Verity.
La prima ha il merito di aggiungere colore alla narrazione, la seconda invece provoca in chi legge empatia.
La storia raccontata è appunto quella di Ross Poldark capitano dell’esercito inglese che fa ritorno in Cornovaglia dopo aver combattuto in America.
Al suo arrivo a casa Ross scopre che tutto è cambiato: suo padre è morto, la loro proprietà fatiscente e per di più Elisabeth, il suo grande amore, sta per sposare Francis, suo cugino.
Così il capitano si chiude in se stesso e il suo unico obbiettivo resta quello di riaprire la miniera di famiglia, fino a quando… .
Il tutto ci viene descritto utilizzando un narratore esterno e ciò permette al lettore di apprendere particolari anche sull’ambientazione.
Infatti i luoghi che fanno da sfondo alle vicende narrate sono descritti in maniera particolareggiata e poetica, ma non prolissa.
Wiston Graham dimostra con abilità come all’interno di un’opera d’intrattenimento si possano inserire temi importanti su cui riflettere: la guerra e come questa cambi gli uomini, il divario tra classi sociali e la povertà.
L’autore ci induce in queste riflessioni con naturalezza e semplicità e nonostante l’uso di registri narrativi diversi che in questo caso servono a ricreare l’atmosfera tipica di fine 700.
La narrazione è talmente fluida da riuscire a mascherare la complessità di alcuni termini tecnici tipici del lavoro in miniera o in mare.
Concludendo mi sento di affermare che Ross Poldark di Wiston Graham è un ottimo esempio di romanzo storico e ne consiglio la lettura non solo agli appassionati, ma anche a chi si volesse
avvicinare per la prima volta al genere.
Un ultimo plauso va alla Sonzogno per l’encomiable lavoro di traduzione svolto da Matteo Curtoni e Maura Parolini.
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