Rileggere un libro, sì o no?
Rileggere un libro: si o no? Fino ad un anno fa la mia risposta sarebbe stata no, oggi…
Rileggere un libro : si o no? Chi mi segue da un po’ sa che sono diventata una lettrice “appassionata” a 8-9 anni, da allora il mio motto è stato “Paganini non ripete”.
Mi sembrava un inutile spreco di tempo e a chi mi spiegava l’amore per le riletture dicevo: – Con tutte le nuove storie che ci vengono regalate , perché leggere di nuovo una vicenda di cui sai il già il finale?-
E quando il mio interlocutore di turno cercava di spiegarmi quanto fosse bello rileggere un libro (toccando anche argomentazioni scientifiche come l’importanza di rileggere la stessa storia ai bambini ndr) io rispondevo che no per me era inutile come innaffiare le piante in un giorno di pioggia terminando così la discussione.
Poi ho aperto il blog e così il mio approccio alla lettura è cambiato. Prima di scrivere il mio commento a un’opera la leggo due volte “una di pancia” e una di “testa” per appuntarmi meglio le mie osservazioni. Ma fino a quest’anno alla domanda riletture per il piacere di rileggere? Avrei risposto: ASSOLUTAMENTE NO.
Ma questo era prima, prima che due scrittrici di talento pubblicassero i loro ultimi lavori; sto parlando di Alice Basso (autrice di L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome e Scrivere è un mestiere pericoloso entrambi editi da Garzanti) e di Christiana V (autrice tra gli altri di Crudele come Il sole ).
Ma perché e soprattutto come queste due autrici mi hanno convinto che a volte si ha BISOGNO di rileggere un testo?
Cominciamo da Alice Basso, (qui la recensione del suo esordio narrativo e qui il mio commento al secondo episodio ” delle avventure di Silvana Sarca” ndr), le sue storie sono sempre brillanti, i protagonisti sanno trasmettere i caleidoscopi di sentimenti che provano durante tutta la narrazione, il linguaggio usato da Dott.ssa Basso poi è disseminato di quella sottile ironia che il più delle volte è ciò che serve a fine giornata per ritemprarsi. Altro fattore che gioca a favore della rilettura delle opere di questa scrittrice è la scoperta o è proprio il caso di riscoperta dei classici che Alice Basso cita all’interno dei suoi lavori, insomma ogni volta che ho bisogno di aggiungere ironia alle mie uggiose giornate milanesi so che uno scritto della Basso è quello che mi ci vuole.
Per quanto riguarda Christiana V i motivi che mi spingono a rileggerla risiedono perlopiù nel realismo dei personaggi da lei proposti in Crudele come il sole (qui il mio commento) e dalla cura con cui ha trasposto le atmosfere che si respirano in due metropoli quali Milano e Napoli. Per cui quando ho voglia di viaggiare lungo lo stivale e di farmi travolgere dal carattere dirompente di Clizia so che Christiana è lì che mi aspetta. Ora vi lascio a Il gioco dell’ inferno e del paradiso colonna sonora di Scrivere è un mestiere pericoloso cantata dalle Soundscape 2.0 e al Booktrailer di Crudele come il sole.
La cosa bella delle riletture è che ogni volta scopri un particolare nuovo del libro e quel particolare sistema un tassello della tua vita come nessun altra cosa avrebbe saputo fare.
Ma ditemi voi rileggete? E quali sono le vostre riletture obbligatorie?
Grazie mille, Desy. È magnifico sapere che rileggere le mie storie ti emoziona come la prima volta se non di più.
Certo che rileggo! Ho letto due volte Orgoglio e pregiudizio, i promessi sposi, David Copperfield, La famiglia Winshaw (di Coe) e ora ho voglia di rileggere La casa del sonno…per vedere se la mia ammirazione è rimasta immutata, come il senso di fascinazione.
La vita è breve, ma meglio rileggere due volte un bel libro che leggere una volta un libro brutto.
un saluto da lea