Buongiorno cari amici lettori,
torna oggi l’appuntamento consueto del mercoledì: il tè delle cinque, la rubrica nella quale, davanti ad una tazza di tè intervisto per voi un autore che abbiamo già avuto il piacere di incontrare in uno speciale: lo scrittore di oggi è Massimiliano Vergani, padre dell’Amblimblone.
Bando alle ciance ecco a voi l’intervista.
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Max Vergani |
Desy:- Ciao Massimiliano, grazie per avermi concesso quest’intervista in cui spero approfondiremo alcuni elementi del tuo libro. Prima però ci vuoi raccontare qualcosa di te?
Ciao Desy, grazie a te. Io sono un giornalista, attualmente sono il responsabile comunicazione della Federazione Italiana Sport Invernali e quindi sono spesso in giro per il mondo a seguire gare e atleti. Sono un appassionato di teatro, ho scritto e messo in scena 19 spettacoli e poi ho creato il mio spettacolo migliore: mia figlia Clara, che ha tre anni. Mi piace scrivere e mi piace sognare: ho pubblicato quattro libri (l’ultimo è Amblimblone per 0111 Edizioni), ma nel cassetto ho ballate, liriche, canzoni, racconti, pezzi di romanzo… un po’ di tutto insomma! Ah, mi piace nuotare e mi piace fare le curve in moto… per dire, non ci sono solo le parole…
• Desy:-Come è nata in te la passione per lo scrivere?
Credo che ognuno di noi abbia bisogno di esprimere i propri sentimenti, le proprie emozioni, le proprie idee. Per me la parola scritta e fissata sulla carta ha sempre avuto un fascino speciale. E’ stata una pulsione irrefrenabile, sin da quando ero bambino. Scrivo per lavoro e scrivo per hobby. Non credo avrei potuto fare altro nella vita.
• Desy:-Credo che un buon scrittore, debba essere necessariamente anche un buon lettore. Cosa ti piace leggere nel tempo libero? Hai qualche genere o autore preferito? Prediligi versioni cartacee o anche i moderni eBook?
Sono onnivoro, leggo un po’ di tutto. Mi piacciono i romanzi storici, le biografie (quelle ben fatte), i racconti, i romanzi ben costruiti e che sanno sorprendermi. Ma leggo anche saggi o inchieste. Negli anni ho avuto tanti autori preferiti, ma una prosa pulita, caustica, incalzante e ficcante come quella di Indro Montanelli è irripetibile. E’ stato un grandissimo giornalista, non propriamente uno scrittore, ma rimane un modello al quale ispirarsi, a mio avviso.
Per quello che riguarda carta o e-book secondo me hanno un senso diverso: la carta è per letture prolungate, per riflettere, per allontanarsi dalle cose del mondo… l’e-book è molto comodo per letture brevi da compiere in città, in treno, in metro.
• Desy:-Sono curiosa hai mai avuto il blocco dello scrittore?Come lo superi?
Non ho mai avuto un vero e proprio “blocco”. Ho avuto degli stop. Nel senso che magari scrivo una storia, arrivo fino a un certo punto e poi mi fermo. E resta nel cassetto per molto, anche moltissimo tempo. Come risolvo? Con fatalismo! Se la storia c’è ed è dentro di me, prima o poi risalta fuori e arriva a conclusione. Se non c’è… pazienza! Ce ne sono molte altre da raccontare!
• Desy:- Parlando di Amblimblone Come hai iniziato a scriverlo ,cosa ti ha ispirato e quanto tempo hai impiegato?
Amblimblone è un libro curioso, fatto di racconti che fanno riferimento alla mia terra, anche se idealizzata e romanzata. Però ci sono racconti che dalla mia terra e dai suoi personaggi si staccano totalmente e vanno a cercare altre terre e altri personaggi, che cerco sempre di interpretare con le chiavi dell’ironia e del sarcasmo che mi appartengono. Altre volte vado invece in cerca di “territori sentimentali”: sensazioni, emozioni, stati d’animo anche duri. Se Amblimblone fosse un concerto sarebbe fatto di pezzi rock, ballati e cantati con schiettezza ed ironia, e da pezzi blues, più introspettivi e malinconici.
Ci sono poi i Pensierini che sono delle chicche di surreale comicità: una sorta di libro nel libro che invito tutti a leggere.
Per scrivere Amblimblone ho impiegato circa un anno: la metà del tempo a scartare racconti che non mi piacevano abbastanza. Sono molto autocritico. L’ispirazione è stata la seguente: un giorno mi sono chiesto “Max, cosa vorresti sentirti raccontare?”. E mi sono risposto con le storie contenute in Amblimblone.
• Desy:-Molto ricorrente in Amblimblone è il tema del ricordo, ma il tuo ricordo più bello da scrittore /giornalista?
Il ricordo è la terra dove nascono i pensieri, quindi sì, combacia! Io non mi definisco scrittore, ho un sacro rispetto per quella parola. Piuttosto un autore. Il mio ricordo più bello da autore risale a una decina di anni fa, quando un mio testo è stato “adottato” da una compagnia teatrale piuttosto importante, che ne ha fatto uno spettacolo e lo ha portato per un paio d’anni in giro per l’Italia. Il testo si chiama “Rapresentasiòn Prophàna”.
Da giornalista, invece, il ricordo più bello (e anche il più sudato) è legato all’aver avuto l’opportunità di raccontare le Olimpiadi invernali di Nagano, in Giappone, nel 1998: un’esperienza incredibile! In Amblimblone c’è un racconto ispirato a quel periodo che si intitola “Notte giapponese”.
• Desy:- Descrivi Amblimblone usando tre parole.
Fantasioso, denso, divertente.
• Desy:- C’è un messaggio in Amblimblone che vuoi che i tuoi lettori facciano proprio?
Amblimblone è un viaggio alla riscoperta delle origini, di un modo di vivere forse un po’ ingenuo ma indubbiamente sincero e sano. Mi piacerebbe che questo mio amore per la semplicità, la schiettezza e il buonsenso passassero dalle pagine al cuore dei lettori.
• Desy:-Hai una scena o un personaggio preferito. Se si Quale?
Sono tante le scene che mi piacciono o i personaggi che attraversano i racconti dell’Amblimblone. Mi piace citare la furibonda lite fra i sindaci dei due paesi de La Guerra dell’Acqua, la descrizione dell’osteria ne L’attentato, le epiche imprese del Capo Padula, il viaggio fantasmagorico nel giardino della Contessa di Sandro e dei suoi amici… e mi fermo qui! Anzi no, ne voglio aggiungere ancora uno, di taglio completamente diverso… la storia cruda di due tredicenni innamorati in Amorinmaggio. Beh… c’è una bella varietà in Amblimblone!
• Desy:-Prima di salutarci parlaci dei tuoi futuri progetti di scrittura hai in cantiere un nuovo romanzo? Di cosa parla?
Ho qualche progetto nel cassetto. In particolare ho una storia, ambientata nel ‘600, ancora una volta legata ad atmosfere di paese, che però racconta di potere e alchimia… una strana storia…
Ringraziando Massimiliano Vergani per la disponibilità e come sempre per la sua penna vi dà appuntamento a mercoledì prossimo con un altro tè delle cinque.
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