Arriva finalmente in Italia Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi , già bestseller del New York Times.
Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi esci oggi per Rizzoli.
Primo libro di una trilogia, ci trasporta in un mondo pieno di folklore e magia.
Siamo in nella terre di Orisha( corrispondenti all’attuale Nigeria, ma è una Nigeria più antica, più mitica e mitologica di quella che conosciamo oggi, ndr).
L’arco temporale in cui si svolge la narrazione non è ben definito, anche se scopriamo che le vicende raccontate nel romanzo avvengono undici anni dopo una precisa notte, nella quale la magia è scomparsa.
Essendo la magia la coprotagonista di quest’opera, È naturale che il simbolismo sia molto presente durante tutto il racconto.
I personaggi sono molti e tutti individui molto ben caratterizzati, questa volta la mia preferenza va proprio alla protagonista Zélie per la sua tenacia e testardaggine.
Come sempre però vi è un secondario che ha colpito il mio immaginario si tratta di Mama Agba donna ciriacea solo in apparenza, la quale voleva essere un punto di riferimento per tutte le ragazze.
C’è stato un tempo in cui i Maji erano venerati nella terra di Orisha, ma quando il loro legame con gli dei e la magia venne meno, lo spietato re Saran ne approfittò per cercare di sterminarli.
Zélie giovane donna Maji non dimentica che è in questo modo che è morta sua madre. E adesso si sente pronta a rivendicare la propria identità davanti a tutti. In questa avventura il fratello sarà al
suo fianco.
Così ha inizio il viaggio per cercare di riconquistare la magia, ad un certo punto di questa avventura poi i due fratelli faranno un incontro destinato a cambiarli per sempre.
Il narratore ha più voci( quelle dei protagonisti), questo permette al lettore di seguire meglio lo svolgersi della trama.
Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi è un romanzo e per questo il suo fine ultimo è quello di intrattenere chi legge, ciò non toglie nell’opera vi siano molti spunti di riflessione:
Prima fra tutti è quella che anche le vite dei neri contano come dichiarato dall’autrice stessa in una nota finale presente nell’edizione in lingua originale.
Altro tema è sicuramente decolonizzazione nelle terre africane questo richiamo può essere letto nella ricerca della protagonista per riportare la magia, una lotta contro il nuovo potere istituito, che
cerca di annullare le vecchie credenze anche attraverso la repressione violenta.
Lo stile della giovane autrice afroamericana è fluido e senza sbavature anche se mescola al suo interno più registri linguistici e linguaggi settoriali specifici, si pensi a tutto il mondo magico, infatti ciò
non intacca per nulla la scorrevolezza del testo.
Concludendo mi sento di affermare che Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi È un ottimo fantasy adatto non solo un pubblico giovane, di cui aspetto volentieri il seguito.
Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi pp.552, 18,00€ e-book 9.99€
Ora vi lascio Alle Risposte di Ginevra di I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro
Quale tipo di Maji ti piacerebbe essere?
Sono sempre stata affascinata dai poteri della mente, poterla controllare, poter sentire i pensieri altrui, poter sbirciare nei sogni degli altri… Quindi credo che, se fossi un maji, mi piacerebbe essere un Connettore del clan Èmí, ovvero, una maji della mente, dello spirito e dei sogni. Così come un certo personaggio del romanzo; non posso dirvi chi, per non fare spoiler, ma è qualcuno molto interessante!
– In quale villaggio ti piacerebbe vivere?
Personalmente, sono una ragazza romantica, quindi se dovessi scegliere un luogo del romanzo in cui vivere, sarebbe il Palazzo Reale, con le sue architetture sinuose e gli immensi giardini! Ovviamente sarei una regina migliore del Re che incontriamo nel libro…
– Qual è il tuo personaggio preferito? Qual è quello in cui ti sei ritrovata di più e quello più distante?
Sicuramente Amari è la mia preferita. Mi è piaciuta molto la sua evoluzione, da ragazzina quasi spaventata all’inizio, a donna forte che rischierebbe tutto per chi ama!
Quella che ho sentito più distante, invece, è Zelie. Lo so, è la protagonista, e mi è piaciuta, solo che non sono riuscita a creare un legame con lei. È troppo impulsiva e fa sempre di testa sua, per fortuna, piano piano, migliora un po’.
– Quale personaggio secondario ti ha colpito di più?
Non so se possa essere definito “personaggio”, ma sicuramente Nailah, la leopardera di Zelie e Tzain; è così dolce e sembra capire qualsiasi cosa le dicano.
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