Angelica di Flumeri e Giacometti
Angelica di Flumeri e Giacometti: la collaudata coppia creativa formata da Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti
torna con un’opera che vuole essere un omaggio alla Hollywood sul Tevere.
Quando qualche mese fa Christiana V mi consigliò Angelica di Flumeri e Giacometti, (in digitale su tutti gli store a 2,99 € e su Amazon anche il cartaceo a 10,39 €), duo di autrici ormai consolidato, ne ho immediatamente cercato la trama e subito mi ha convinta. Sì perché Angelica non è il solito romanzo rosa, è qualcosa di più. È un omaggio a due delle tradizioni artistiche più famose in Italia: quella cinematografica e quella circense. Siamo a Roma, o meglio a Cinecittà, che in questo romanzo, non è il luogo dei teatri di posa, è piuttosto un luogo magico dove i sogni di qualcuno prendono vita così da poter diventare i sogni di tutti.
“Un gruppo di turisti fotografava la spettacolare testa della Venusia felliniana al centro del piazzale d’ingresso di Cinecittà. Il colosso sembrava emergere dalla terra per aprire al pubblico le porte di un mondo magico, un mondo di finzione dove tutto diventava possibile.”
E qual è quello che noi tutti inseguiamo tutta la vita? Ovviamente l’amore, ed è per questo che al lettore pare naturale immaginare l’amore che nasce tra Angelica,stuntwoman, e David Coordinator, ossia colui che ne deve supervisionare il lavoro. Attenzione però a non pensare alle classiche storie d’amore a cui la letteratura rosa di consumo ci ha abituate, perché fareste un errore madornale, Angelica non è la classica donzella in pericolo che deve essere salvata, ne David l’eroe senza macchia pronto a salvarla.
Anche da ciò si può capire quanto i personaggi di quest’opera siano in realtà individui ben caratterizzati, questo vale sia per i protagonisti che per quelli secondari. Angelica, di professione controfigura, è figlia d’arte, difatti discende da un antica famiglia circense, ma nonostante la sua bravura fatica a emergere,persino il padre una leggenda a Cinecittà stenta a lasciarla provare.
«Ecco, parliamo di Angelica. Se non vuoi che se ne vada, devi lasciarla respirare. Non è più una ragazzina ed è anche molto brava nel suo lavoro.»
Aris lo fissò.
«Lo so. Se è per questo è anche più in gamba dei
suoi fratelli» rispose convinto. «Ha la mia tenacia, non si ferma davanti a niente» aggiunse con un certo compiacimento.
«Appunto. E ha anche la tua testardaggine. Ma non è organizzando uno spettacolo con la zia che la farai contenta. Angelica vuole dei numeri suoi e l’immaginazione non le manca.»
Aris si versò un’altra tazza di caffè.
«C’è tempo.»
Amedeo contò mentalmente fino a dieci.
«Ma allora non vuoi capire! La ragazza scalpita. E Ambra l’appoggia. Ieri sono passato a trovarla e mi ha confidato che spera di convincerla a lavorare al circo. Se continui così, ci riuscirà e finirà che la vedremo una volta l’anno come nostra sorella.»
Aris mandò giù tutto d’un sorso il caffè, riflettendo sulle parole del fratello. Da un po’ di tempo Angelica era irrequieta, l’alzata di ingegno dell’ultimo spettacolo glielo aveva dimostrato. Doveva trovare una soluzione”
Finché non cominciano le riprese di una pellicola americana, dove i fratelli ottengono una parte, ma lei no perché donna. David ha infatti una regola: niente donne sul set.
«E tu cosa fai qui? Come mi hai trovato?» la apostrofò.
Bastò quel tono per far tornare Angelica di botto sulla terra. Il suo carattere combattivo ebbe la meglio su qualsiasi altra considerazione. Era perfettamente in grado di rimettere a posto un individuo presuntuoso, fosse anche quello gnokko – col k, definizione di una sua amica blogger – dagli occhi di ghiaccio! Alzò lo sguardo con aria di sfida.
«Questa è casa mia» replicò fronteggiandolo.
Lui fu preso un attimo in contropiede. Poi le sue labbra – da baciare… ma che cavolo mi passa per la testa? – si atteggiarono in una smorfia ironica.
«Davvero?» Era chiaro che non le credeva.
Angelica sostenne il suo sguardo.
«Conosco a memoria ogni angolo, ogni sasso di questo posto. Sono cresciuta qui!» replicò aggressiva.
David – però il nome gli si addice… ma insomma, smettila Angelica! – la squadrò. Un lampo di curiosità brillò negli occhi che le ricordavano quelli di Clint Eastwood nelle sue più celebri apparizioni versione spaghetti western. Continuava a fissarla, evidentemente in attesa di una spiegazione.
«Faccio la stuntwoman come i miei fratelli. Sono Angelica Fusco» dichiarò con orgoglio. «Ero venuta per parlare col coordinator.» Ma che diavolo sto dicendo?
«Eccomi qua. Cosa volevi?»
Già, cosa volevo?
La sua impulsività ebbe il sopravvento.
«Non capisco perché non avete visionato gli showreel delle donne.»
Lui incrociò le braccia sul petto, piegando appena la testa da un lato con un’espressione divertita negli occhi.
«Semplice. Perché non voglio donne sul mio set.»”
Questa è però solo parte della trama, perché in quest’opera il lettore potrà rivivere parte della storia del cinema italiano e internazionale, inoltre rifletterà su due tematiche alquanto attuali: le violenze domestiche e la discriminazione di genere. Il ritmo della narrazione rimane serrato e adrenalinico nonostante l’utilizzo del linguaggio settoriale tipico dell’industria cinematografica. In conclusione posso senz’altro affermare che Angelica di Flumeri e Giacometti è ben più di un romance, è un’opera che incanta, fa riflettere e lascia con il fiato sospeso. Per questo lo consiglio non solo agli appassionati del genere, ma anche e forse soprattutto agli estimatori della settima arte.
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a questa domanda Quale attore/regista contemporaneo italiano si è avvicinato alla settima arte lavorando con Sergio Leone?
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Angelica di Flumeri e Giacometti è il primo romanzo della serie #StuntLove
Secondo me, l’attore/regista contemporaneo italiano che si è avvicinato alla settima arte lavorando con Sergio Leone è Carlo Verdone.