{A spasso nella storia} Il Giorno della memoria 27 gennaio 1945
Il Giorno della memoria 27 gennaio 1945
Qualcuno una volta mi disse: “Siamo sempre uniti nella storia dai ricordi” questa frase da allora mi accompagna ricordandomi che ognuno di noi è inesorabilmente legato agli altri da una cosa invisibile, ma potente: la memoria .
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Entrata di Auschwitz Foto tratta da Wikipedia |
Perché la memoria fa di noi ciò che siamo, ricordandoci il nostro passato, facendoci vivere il nostro presente, proiettandoci con consapevolezza nel futuro.
Per questo l’1 novembre 2005 la comunità internazionale ha deciso di istituire La Giornata della Memoria in ricordo di tutte le vittime dell’olocausto nazista e per celebrare i Giusti, ossia chi aiutò i perseguitati anche a rischio della propria vita.
L’Onu nel 2005 scelse questa data poiché in questo giorno nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa aprirono i cancelli del più tristemente famoso campo di concentramento: quello di Auschwitz.
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Rosa Alba Mor Abbiati |
La poesia che accompagnerà le mie riflessioni odierne è stata scritta da una Poetessa bresciana scomparsa di recente Rosa Alba Mor Abbiati, da tutti chiamata affettuosamente Rosetta, maestra elementare che con passione e gioia cercava di avvicinare i bambini all’affascinate mondo della Letteratura italiana e straniera; ancora mi pare di vederla camminare per l’aula con la sua piccola rubrica marrone che lei utilizzava per annotare le poesie, rigorosamente in ordine alfabetico e vivido è in me il ricordo del giorno in cui ci lesse con la sua voce dolce Se questo è un uomo di Primo Levi, continuando poi a raccontarci con parole semplici una delle pagine più cupe della storia dell’uomo.
Nel 1994 era andata in pensione continuando a dedicarsi alle sue due più grandi passioni: la famiglia e la poesia, per quest’ultima ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello Nazionale.
I suoi componimenti parlano direttamente al cuore, semplicemente in modo che tutti possano farli propri e portarli con sé sempre.
L’olocausto era poi un tema che affrontava sempre con i suoi ”ragazzi” perché il passato insegna sempre.
Il componimento poetico che vi andrò a presentare rispecchia le sue qualità, smuove i cuori ed entra nell’anima raccontandoci come la natura che ha assistito inerme a questo genocidio nella Giornata della memoria attraverso i suoi colori che si fanno più accesi e d’intensi lo voglia ricordare anch’essa.
Giorno della memoria:
Giorno della memoria:
pure il cielo, al tramonto,
trattiene un rosso insolito,
un rosso mai apparso fino ad ora,
che si sdraia tra le nuvole
e si duole del sangue
versato a tradimento
nei campi di sterminio.
Un rosso che non vuole ammutolire
e s’espande a ponente
come incendio perduto
Un rosso che denuncia
Il fuoco d’innocenza
arsa nei forni
o spenta di soppiatto
nelle camere a gas
celate tra giardini
enigmatici, impuri.
Un rosso che lamenta
Di sussulto in sussulto
L’intollerabile
Odio tra gli uomini
Attendi o notte, a scendere:
lascia che questi sprazzi
di sangue di bambini
e di martiri ebrei
volino come ali
nel cielo della sera.
Lascia che il vento
Di sofferenze atroci
Sibili nell’universo a rammentare
Infamie e iniquità senz’alcun pari.
E il tramonto, in futuro,
possa librare solamente un rosso
inzuppato d’amore.
Poesia bellissima che lascia il segno nel cuore… FP